Speakers Yuri Palma
Yuri Palma

Sono Yuri Palma, ho 25 anni, e sono un regista e direttore della fotografia.

A 14 anni, ammaliato dagli scatti sui magazine di National Geographic, decido di prendere in mano una macchina fotografica per la prima volta, e da lì, non la lascio più.

Da lì a poco capisco che le fotografie mi stavano strette, come se mi mancasse qualcosa, che scoprirò in seguito essere il tempo; inizio quindi ad approcciarmi al mondo del video, che era per me completamente sconosciuto, ma grazie a mio padre, scalatore e alpinista, che già allora girava dei video durante le sue avventure, riesco a mettere mano su quelle riprese e realizzare i miei primi montaggi.

Non passa molto tempo prima che io senta il bisogno di riprendere io stesso, e così inizio a filmare il soggetto più semplice che avevo la fortuna di avere dietro casa, ovvero il Lago di Como e i suoi paesaggi, che diventano per me i miei banchi di prova, dove filmo diversi video che poi saranno usati dalle istituzioni in diversi eventi tra i quali l’EXPO di Milano del 2015.

Questi primi lavori mi convincono ancor più a fondo del fatto che questo dovesse diventare il mio futuro, e così, appena finite le scuole superiori, decido di dedicarmici a tempo pieno, e trasformarlo in un lavoro vero e proprio.

Da allora, il mio obiettivo è sempre stato quello di riuscire a lavorare a tempo pieno nell’ambito documentaristico, cercando storie dalle più piccole e nascoste alle più eclatanti e maestose.

In questi anni, la videocamera mi ha portato a viaggiare e conoscere luoghi e persone che mai avrei pensato di poter raggiungere, da popolazioni nomadi del Centr’Africa a famiglie del Centro America appena uscite dalla guerra civile, e perchè no, anche tante persone con origini vicine ai luoghi dove sono cresciuto che non di meno mi hanno raccontato storie incredibili.

Contemporaneamente, ho lavorato in ambiti pubblicitari e promozionali nel mondo della moda e dell’arte, che mi hanno aperto le porte per conoscere realtà dove la creatività regna sovrana, e mi hanno dato modo di espandere le possibilità con le quali potevo filmare questi stessi racconti.

La mia passione per la regia deriva proprio da questo, dalla possibilità di dare voce a persone che non ne hanno mai avuta, e da una mia ricerca interiore, forse anche egoista, che mi porta ad allontanarmi tanto da ciò che conosco per scoprire poi più a fondo le mie radici.